Yaxchilan e Bonampak
Lunedì 15 agosto:
Alle 6:00 (ma si può partire tranquillamente alle 7:00) inizia la nostra
avventura verso i siti di Yaxchilan e Bonampak
situati lungo il fiume Uxumacinta che divide il Messico dal Guatemala. Sono circa
Il punto più suggestivo del sito è un’enorme scalinata che conduce al palazzo principale, la Gran Acropolis, da cui si gode una bellissima visita di tutto il sito e dove si trova la scultura senza testa del Giaguaro Uccello. L’architrave del palazzo è conservata addirittura al British Museum di Londra. Ci saremmo aspettati, in piena giungla e con umidità elevatissima, di essere assaliti da orde di zanzare assetate di sangue, però, per fortuna, non se ne vedono più di tante...
Finiamo il giro e risaliamo sulla lancia a motore, e la fame comincia a fare borbottare i nostri (ben dilatati dall’andazzo culinario...) stomachini; il problema è che a noi restano solo un centinaio di MX$, i quali ci serviranno (forse) per entrare a Bonampak, quindi ci limitiamo a sgranocchiare dei biscottini che insperatamente avevamo nel cruscotto! Ben tostati dal caldo ci concediamo però il 'lusso' di prenderci una freschissima fanta alla fresa (fragola) per 7 MX$ (50 cents). Arrivati quindi al secondo sito ci accorgiamo si che l’entrata costa 33 MX$ a testa (bene) ma che per arrivare bisogna addentrarsi di circa 9 km con un pulmino che costa 70 MX$ a persona (molto male!!) Io mi accascio sul bancone mentre lo Ste sconsolato rovescia davanti al bigliettaio i nostri 100 MX$ residui più qualche monetina che aveva nelle tasche cercando di giocarsela tutta sulla simpatia italiana.... Sarà perché eravamo stremati, sudaticci e provati dal viaggio, sarà che i messicani, nonostante i vari conquistadores europei di turno, sono rimasti comunque un popolo ospitale ed affabile, sta di fatto che il tizio, preso da evidente compassione, ci da dei biglietti ridotti e ci permette di entrare. Dio che giornata!! Saliamo sul pulmino (stile anni ’70 e completamente senza finestrini) e guarda chi si vede? I nostri amici polacchi!
Il pulmino si addentra per circa un quarto d’ora nella vegetazione e alla fine arriviamo al sito la cui particolarità e quella di aver dei dipinti murali molto ben conservati nel Tempio de las Pinturas. Questi dipinti sono molto importanti sia per la prospettiva che per l’espressività. I colori sono ancora molto brillanti e le scene dipinte hanno un impatto molto forte: si vede la famiglia reale esultare alla vista del neo nato erede, le immagini del Signore di Bonampak, ma anche scene violente, come un prigioniero che supplica di essere risparmiato mentre altri sono torturati, e le donne tengono in mano le lingue sanguinanti appena mozzate dei nemici....
Dopo Bonampak rimontiamo in auto e si torna a Palenque. Lo Ste è stranamente più arzillo di me e ha pure la voglia di contare i topes, dal sito all’albergo, per un totale di ben 78!! Se penso che fino a qualche anno fa la strada era in più pure sterrata....
Finalmente rientriamo al nostro hotel, entusiasti ma molto, molto provati dalla giornata e dalla levataccia mattutina.
Mentre io scartabello
guide e depliant vari nella ricerca di un posticino per finire in bellezza la
giornata e rifarci della cena della sera prima, lo Ste si stende sul letto con
uno sguardo catatonico che non mi piace per nulla.... Gli succede almeno una volta
ad ogni viaggio.... il suo fisico non regge ai cambiamenti di ritmi e
all’emozione di tante beltà tutte assieme e la sua mente travolta da tante
nozioni si sconnette non essendo più in grado di articolare frasi sensate.. il
suo cervello inizia a fare un lento processo di deframmentazione che durerà
tutta la notte.... Lui dice che ha un leggero mal di testa ma dopo un paio d’ore
che sono a fare zapping tra una telenovela e
Alle dieci e mezzo, mentre lo Ste biascica che si sta riprendendo e che non vuole farmi saltare la cena e che è pronto ad alzarsi, spengo la luce e buonanotte al secchio....