WELCOME
IN BANGKOK – PATTAYA
Fiò:
Dopo un dolce risveglio (a parte la faccia cupa di Mariù a fianco), allettato
anche da un’ottima colazione very internazionale (dai croissant alla marmellata + panini
imburrati fino alle salsicce ed omelette) che le nostre eroine sbafarono vista
la NON cena della sera prima, mi impegno nel duro compito di insegnare a Mariù
'la ruspia’ l’arte del sorriso e della gentilezza per 'acclimatarla' al luogo,
e soprattutto per evitare che attacchi briga con qualche povero innocente.. Diciamo che i primi sorrisi sotto il mio rigido insegnamento erano del tipo
paresi facciale.. ma dopo varie prove alla fine il
risultato è stato quasi accettabile..
La
compagnia aerea ci regala anche una graziosa spilla con una bellissima orchidea
fucsia fresca; devo sudare non poco per convincere Mariù a mettersela!! Suvvia!!!
Bisogna entrare nel clima!! Peccato che non sarebbero arrivate a sera!
Gli
amici erano infatti accoppiati a due graziose giovani
thay.. diciamo che soprattutto
una era mooolto giovane.. L’una era un’amica della moglie del fratello di
Mariù e l’altra, 'l’adolescente'… beh, un giorno salì sul tuc-tuc (ndr: mezzo di
trasporto locale - vedi foto) del secondo amico single e da quel giorno non si
sono più
lasciati..
Il
viaggio in pulmino verso Pattaya è stato allucinante (io con magliettina in cotone a manica
lunga.. un tutt’uno con la mia pelle sudaticcia).
Per
quanto riguarda il circondario Thailandese è composto da risaie, risaie e risaie
all’orizzonte e asfalto, asfalto e ancora asfalto, con qualche baracchino
improvvisato.
In
mezzo a tutto ciò la cosa che mi ha più colpito del panorama sono stati gli
operai dell’Anas locale –praticamente solo donne- che con cappello e tuta
grigia asfaltavano a palate la strada bollente che stavamo percorrendo.. (da
svenimento..) E io che mi lamentavo in pulmino con l’aria condizionata!!
La
cosa divertente è che ad un certo punto ci siamo fermati a prendere qualcosa a
questi baracchini-autogrill improvvisati (per capirci, montanti il legno con
tettoia in lamiera dove su dei ganci arrugginiti da macellaio sono appese le
specialità locali e non)
La
sottoscritta va verso un miracoloso frighetto dove come in un miraggio si
intravedono delle bibite rinfrescanti ma il fratello di Marina mi blocca con un
autoritario “no, vien qua, siamo in
Thailandia e si fa come loro!” ci porta nel baracchino vicino con tanto di
anatre e polli appesi ed un pignattone da caserma sul fuoco. Ci fa sedere su un
tavolinetto e dopo un po’ arriva una ciotola di broda fumante.. panico! Con 40°
mi devo sparare sta roba bollente?? Eppoi non capisco bene il contenuto.. questa
sembra erba, questo è un gambo.. ma sta cosa marroncina con una simil aletta…
Dopo un “magna e tasi” alquanto minaccioso del fratellone (che è un tipo molto tranquillo ma anche corpulento e noi ci eravamo affidate nelle manone sue..) chiudo gli occhi ed inizio a ingerire senza masticare. Insomma non voglio passare per la 'piattolona' di città, sono una vera donna io, non ho paura di niente!! La Marina più avvezza alle minestre anche a casa ci ha già dato dentro! La ‘sbroda’ è andata giù meglio del previsto e non mi ha fatto neanche sudare più di tanto.. forse la temperatura esterna era inferiore ai 90° della minestrina..