AVVENTURA A KOLEM JAA (2 giorno)

Sabato 13 agosto: ore 8:00 colazione, e alle 9:00 si inizia!! Facciamo un lungo giro per arrivare al ristorante e passiamo per le cascatelle ed il fiume e... si ode uno sciabordio... c'è una lontra che gioca con dei pezzetti di legno, sale sul ponticello si rituffa in acqua, mordicchia in velocità pure una scarpa dello Ste, è proprio uno spasso stare a guardarla mentre gioca rapida e spensierata. A malincuore ce ne andiamo a mangiare, che abbiamo poco tempo per prepararci....

Nel nostro pacchetto oggi è previsto il “Canopy”, che sarà mai?? Ci ritroviamo in un gruppetto di una decina di persone e veniamo tutti imbragati per bene, ci fanno salire sopra un grosso albero mediante una scala fatta di corda, e da lì in poi ci si sposta solo per via ‘aerea’... attraverso doppi cavi di acciaio collegati tra un albero e l’altro: ci si attacca con il moschettone su un cavo, ci si aggancia con la carrucola all’altro e ci si lancia in tutta sicurezza, il tutto a 20 metri di altezza! Il passaggio più bello è quello finale, lungo ben 250 metri , dove ci si libra in aria a tutta velocità attraverso le fronde per scendere infine a terra a corda doppia come fanno gli scalatori.

Questa zona della foresta è abitata, ci dicono, da un gruppo di scimmie che però sono state tranquille sui rami più alti e si sono fatte solo intravedere. 

Questa attività tra gli alberi ci ha tenuti impegnati per circa un paio d’ore ed una volta a terra abbiamo appena il tempo di rinfrescarci un po’, che alle 12:00 è prevista la passeggiata a Villa Luz, dove c'è un piccolo museo, e il bagno alle cascate sulfuree. Essendo oggi sabato alle cascate ci sono parecchie famiglie che vanno a fare il pic-nic e il bagno, in quanto le cascatelle son proprio belle e creano molte nicchie e piscine naturali dove potersi mettere 'a mollo'. Ci sono anche un paio di venditori ambulanti che cucinano molte prelibatezze tra cui le pannocchiette con la maionese, tacos con un bel sughetto rosso, patatine, banane fritte e noci di cocco... peccato che nessuno di noi due non si sia portato via neanche un pesos per comperare nulla quindi ce ne stiamo lì affamati a guardare tutti gli altri che si abbuffano in allegria!!

Alle 14:00 ritorniamo alla base e affamati più che mai ci avventiamo sul nostro pranzo abbondando di fagioli, riso, manzo e tortillas fino alle 15:00, quando, con le pance piene e tirate come pelli di tamburo, siamo di nuovo imbracati, 'che inizia il Command Trail. Lo Ste inizia a preoccuparsi quando gli dicono che non può portare la sua macchinetta digitale a causa dell’acqua e lui ha mangiato solo da un’ora ed è in piena fase digestiva, (mamma insegna che non ci si deve immergere dopo aver mangiato...)

L’inizio del CommandoTrail è emozionante: ci portano sopra una cascata e vediamo le guide che a doppia corda si calano giù con grande agilità urlando e sparendo nel vuoto... Che simpatici burloni, pensiamo noi, pensando comunque dove ci porteranno proseguendo lungo il sentiero... L’unico di loro rimasto su con noi si gira, ci guarda, e ci chiede ‘Chi scende per primo??’... C’è un attimo di smarrimento con noi tutti che ci guardiamo con facce un po’ preoccupate... quindi si fa avanti per primo lo Ste che, dopo essere stato imbragato, comincia a scendere lungo la cascata e subito scivola alla sinistra e poi va fuori dal mio campo visivo e dalle imprecazioni che sento dalla sua 'boccuccia santa' non deve essere proprio una ‘passeggiata de salute’.... In pochi minuti però è giù e allora tocca a me; la mia preoccupazione principale è quella di scivolare e sbattere la mia pesante capa su qualche roccia lungo la cascata... 

Come è andata?!? Diciamo che ho sbattuto tutto tranne la testa...; le scarpe da ginnastica fanno buona presa, peccato che il peso del mio posteriore mi fa 'derapare' a destra ed a sinistra sbatacchiando tutto il resto nelle rocce sporgenti, il tutto mentre il getto potente della cascata mi si sfracella in faccia accecandomi e riempiendomi di acqua la bocca bella aperta dall’imprecazione!! Da giù tutti i ‘maestri’, tra le varie risatine per il divertimento che sto offrendo, sono pronti a dare dei consigli su come ‘sopravvivere’ più o meno intatti fino in fondo, ed alla fine, completamente bagnata ma felice sono giù a mia volta a gustarmi con lo Ste lo ‘spettacolo’ degli altri del gruppo che devono ancora scendere! Una volta scesi, in un modo o nell’altro (la si può comunque anche evitare la discesa) tutti quanti continuiamo il percorso nel fiume immersi fino alla cintola, nella fanghiglia, e circondati da massi e piante. Continuano le prove da Marines salendo su una fune tesa con dei nodi da usare come appiglio per i piedi e discendendo da un’altra cascata, fortunatamente meno impegnativa, a carponi su dei quadroni di corda. Arriviamo finalmente ad una piattaforma di legno all’asciutto e sopra l’acqua (evviva!), ma la gioia dura poco perché è praticamente una rampa di partenza protesa verso una decina di quadroni galleggianti messi in fila uno dietro l’altro e sui quali si deve balzellonare molto velocemente per evitare di affondare assieme a loro!... Si è già bravi se si riesce ad arrivare in piedi al quinto e tutti quanti comunque finiamo inevitabilmente ancora a mollo! Segue una discesa con le corde a quadro scozzese e poi con una zip line giù veloci fino ad arrivare ad un bel ‘ponte tibetano’ a tre corde, dove i nostri 'cari' accompagnatori fanno di tutto per sbalzarci in acqua e si divertono pure tra di loro a mettersi in difficoltà agitando le corde a più non posso. L’ultima delle prove è un altro guado del fiume sospesi su due sole corde e sempre simpaticamente ‘aiutati’ dai nostri amici! Arriviamo alla fine che ci siamo fatti due bicipiti da culturisti a forza di cercare di restare attaccati per non cadere. Stremati da due ore e mezzo di attività intensa ce ne torniamo alla nostra cabaña, passando prima alla reception a comunicare la nostra intenzione di cenare in camera per le otto (finalmente)! Dopo esserci ben ripuliti e fatto un veloce bucato dei nostri poveri vestiti e scarpe ci sediamo in veranda ad aspettare la cena e seguiamo con lo sguardo i nostri compagni di avventura, con i quali avevamo socializzato che si avviano verso il luogo del ristoro... Eh si perché oggi è sabato e l’eco turismo si è ben popolato per il weekend soprattutto da messicani dalla vicina Villahermosa. Alle otto e quaranta i gruppetti di persone rientrano alla base ben satolli e noi annoiati e soprattutto affamati più che mai andiamo a protestare in reception, visto che ancora non è arrivato nulla!!! Finalmente verso le nove arriva un cameriere trafelato a portarci due piatti incellofanati, senza posate; almeno dentro ci sono dei nachos che utilizziamo a mò di cucchiaio e così, sopra i letti, mangiamo. Non è stata comunque la cenetta romantica che ci aspettavamo…! Pazienza. Dopo un po’ bussa alla porta una ragazza messicana che a prima acchito sembra ci dica che c’è qualcuno in ospedale (traduzione dello Ste) o meglio, ci si trova tutti attorno al falò (traduzione Fiò). Entrambi però non capiamo dove, ma le diciamo comunque che fra un pò arriviamo!! E così quando dopo un po’ ci incamminiamo, nella meravigliosa atmosfera della notte, nella giungla in cerca del falò, camminiamo, camminiamo, camminiamo, esploriamo posti completamente al buio col solo ausilio della nostra piccola torcia elettrica ma non troviamo assolutamente nessuno e non sentiamo assolutamente nessuno! Possibile?? Possibile, purtroppo...