Giorno 5 - Inizio
Safari - Tsavo Est
Domenica
1 agosto:
Tanti auguri allo Ste, tanti auguri
allo Ste overtrentenne.. non c’è miglior modo di festeggiare un compleanno o
no?? La sveglia è alle 4:45 e alle 6:00 siamo già sulla nostra jeep zebrata
che ci porterà allo
Tsavo la riserva animale più grande del Kenya con
un’estensione di circa 20.000 kmq. tra foreste di baobab ed acacie dai colori
intensi!!
Abbigliamento da veri safaristi:
cappello a falda larga, occhiali da sole, giacca antivento e bandana antisabbia
sulla bocca. Ovviamente macchine fotografiche reflex zoom 28-80 e 70-210 mm per
primi piani belve nonché macchinetta digitale, rullini e batterie a go-go.
Tutto è perfetto. In totale siamo una ventina di persone distribuite su tre
jeep, la maggior parte dei quali nostri compatrioti con i quali si è creata una
bella intesa tranne.. beh con i nostri tre compagni di jeep.
Apriamo una piccola parentesi sui
queste persone: furono soprannominati “facoceri” dal resto del nostro gruppo
(termine derivante dal muso ‘lungo’ dell’animale in questione). Verso la
fine del safari abbiamo capito che si trattava di una coppia di fidanzati
trentenni + la sorella quarantenne di lui, una triade perfetta ed in sintonia
fra loro. Infatti le due componenti femminili erano la prima preoccupata che
leoni, elefanti, gazzelle, tacchini, formiche… non interagissero con noi
entrando nella jeep o nelle tende. La seconda (maestra ‘zitella’ d’inglese
delle medie) si preoccupava soprattutto di quanta esperienza avessero le nostre
guide e pretendeva che non andassero fuori pista alla ricerca degli animali (si
sa, i leoni preferiscono sdraiarsi ai bordi della strada ed aspettare i
turisti..). Entrambe non volevano dormire su campi tendati o non protetti da
sbarramenti e si sinceravano che i nostri accompagnatori fossero sempre armati
anche al costo di farsi deridere dai responsabili dei lodge ai quali
chiedevano le cose più disparate per sentirsi sicure. Io non so quanto possano
aver apprezzato del fatto di essere in mezzo alla natura selvaggia, sicuramente
si sarebbero rilassate di più se fossero andate a qualche zoo in Italia! Il
maschio del gruppo non si pronunciava, bastavano già le parole continue delle
sue donne.
La convivenza è stata comunque
pacifica ed educata, con una leggera punta di panico quando all’ultimo giorno
di safari si rifiutarono di sedersi al nostro tavolo (inc….. con noi??) ma vi
furono costretti dal cameriere, ih.. ih..!!
Chiusa questa parentesi partiamo
verso lo
Tsavo Est, regno incontrastato degli enormi
elefanti rossi. Prima di
entrare al parco le jeep si fermano ad un villaggio Masai lungo la
strada. Mentre l’autista ci spiega che con 7 $ a testa possiamo visitarlo e
fotografare qualsiasi cosa, ci vengono incontro i masai addobbati a festa, uno
addirittura con l’orologio digitale.. sentiamo odore di bufala per turisti e
chiediamo di poter andare oltre mentre le altre due jeep si fermano. Varchiamo
così la soglia del parco, il terreno è rosso (PS: qualcuno potrebbe
raccoglierci un po’ di terra?? Ce ne siamo dimenticati!), la savana è arida
con qualche piccolo alberello e dei cespugli. In mezzo a questo panorama subito
un’atletica gazzella ci attraversa la strada a pochi metri dalla jeep. Sembra
che voli da quanto è aggraziata nei movimenti. E’ solamente la prima di tanti
animali ma tutti noi siamo già in fibrillazione con le bocche spalancate e le
macchine fotografiche iniziano a clicchettare! A ruota seguono due
ippopotami
ben immersi in una pozza (sono animali notturni ed escono dall’acqua solamente
la notte per cibarsi di qualche … tonnellata di erba..), gazzelle, impala,
zebre a righe nere e ..rosse (eh si, tutta la terra), tacchini selvatici,
giraffe ed una coppia di struzzi, il maschio bello nero e bianco e la femmina
grigetta un pò più sciatta e finalmente un branco di enormi elefanti rossi con
tanto di piccoli.
Praticamente siamo sempre in piedi
con la testa fuori dal tetto. Il nostro autista intanto ci sta facendo fare le
corse perché dalla radio lo hanno informato più in là della presenza di
leoni! Arriviamo così alla scena più emozionante di tutto il safari, quella
che ricorderemo con maggiore intensità ed alla quale nessun documentario ci
aveva mai preparati: notiamo sulla nostra destra due bisonti africani, di una
mole pazzesca, fermi, in attesa…. Un terzo bisonte a circa 100 m sulla nostra
sinistra, in piedi, circondato da quattro leonesse e presentava una vistosa
macchia rossa di sangue sul retro. Lo stavano divorando vivo... Inutile
per lui provare a scappare. Era in trappola e non riusciva muoversi se non per
girarsi con il muso tentando inutilmente di scacciarle come si fa con le
mosche…. Le leonesse da parte loro sapevano che oramai il bisonte non poteva
più reagire e quindi non si preoccupavano più di tanto di finirlo. Non era
necessario... Abbiamo assistito per quasi mezz’ora alla scena con il
binocolo…Da una parte le leonesse, una per una, con il muso dentro la natica
squarciata della povera bestia, dall’altra lo sfortunato animale ancora in
piedi!!! Crudele come non mai... Alla fine il bisonte non ce l’ha più fatta
ed è rovinato a terra e tutti noi siamo stati sollevati pensando che finalmente
per lui fosse finita la sofferenza ed il dolore. Potete immaginare il
raccapriccio quando dopo mezz’ora che le signore della savana stavano ancora
banchettando, il bisonte ha trovato non si sa quali forze ed ha provato a
rialzarsi, riuscendoci quasi! Dopo pochi ma interminabili minuti la povera
bestia è crollata a terra questa volta definitivamente e noi ci siamo diretti
al
Voi lodge per il pranzo anche se avevamo decisamente tutti lo stomaco
chiuso.
Arrivati al lodge abbiamo
iniziato a guardarci intorno: il Voi lodge infatti è situato sulla cima
di una collina, in una posizione veramente splendida. Le camere, il ristorante e
la piscina sovrastano il parco ed una pozza artificiale alla quale gli animali
vengono per abbeverarsi. All’ingresso veniamo accolti da un geco e da una
famigliola di toponi! Io e la Ele da vere amanti degli animali ci facciamo fare
una bella foto dallo Ste divertito poiché non capisce come mai ci teniamo tanto
a farci fotografare con quelle belle ‘pantegane’ senza coda. Gnurante!!
Questi sono i famosi ‘topi della roccia’ ed appartengono alla famiglia delle
procavie!! Alla fine abbiamo pranzato molto bene e come gran finale abbiamo
scoperto che si può scendere dal lodge tramite dei cunicoli che arrivano
praticamente giù alla pozza! Che emozione, abbiamo assistito da un metro di
distanza all’arrivo di una famiglia di elefanti con tanto di piccolino (beh si
fa per dire)…. che si sono abbeverati e lavati fino a che sono stati
letteralmente scacciati da altri quattro elefantoni più vecchi e navigati!!
Prima di risalire sulla jeep io e lo
Ste incontriamo e salutiamo Moses che era venuto ad accompagnare degli Italiani
che avevano prenotato un mini safari con i beach
boys e avrebbero pernottato qui. Che invidia! Rimontati sulla jeep, il
nostro autista ci riporta nella zona dell’imboscata. Due delle leonesse killer
sono infilate all’interno di grosse tubature accatastate per terra. Sono lì,
spaparanzate e satolle a pancia all’aria e gambe aperte a farsi la pennichella
post pranzo. L’autista ci porta proprio di fianco, ed è buffo vedere questi
spietati felini da 150 chili ronfare tranquilli come la nostra micia di casa..
ora ci fan quasi tenerezza..
Usciamo dallo Tsavo per arrivare al Camp tendato
dell’ASC; il Crocodile Camp!
All’ingresso c’è un ponticello di legno, che sovrasta uno stagno molto
curato pieno di fiori, dove ci accolgono due iguane che pigramente sono
costrette a buttarsi ‘a mare’ per farci passare! Il camp è praticamente di
lusso: piscina e tenda con aria condizionata e WC. Dopo aver fatto check-in e lasciato i “facoceri” a disquisire su perché il camp
non abbia recinzione lo Ste tenta di fare un bagno in piscina per togliersi
velocemente il rosso-Tsavo dalla pelle prima di accorgersi che un omino aveva
appena versato un liquido sospetto verdognolo, probabilmente un qualche
non-molto-salutare disinfettante; dopo una lunga doccia andiamo a vedere il
panorama dai bordi del campo. A ridosso c’è un fiume che scorre con immersi
parecchi ippopotami. Ma l’attrazione principale del Camp sono ovviamente i
coccodrilli che dopo la nostra cena accorrono per la loro cena, ovvero pezzi di
ossa di mucca gettati vicino al fiume dal guardiamo che sbatte un pezzo di
metallo e li chiama a squarciagola.. MAARY, ROOSY, GIUUSY..
Di solito arrivano circa una ventina
a banchettare.. la sera che eravamo lì noi sono saliti timidamente 4 ‘crocchi’..
e non sembravano certo patiti.. Incuranti dei flash con la loro flemma si sono
pappati i pezzettoni di bovino e sono stati lì a digerire.. Lo Ste intanto
offriva giustamente da bere a tutti i presenti.. Auguri Vecio!! E lì io
scoprivo l’Africoco, un buonissimo liquorino a.. che gusto sarà mai?? Quattro
chiacchiere e poi si va alla tenda! Ovviamente ci vantiamo con i ragazzi delle
altre jeep di aver visto tutta la scena del “Buffalo Party” delle leonesse
esibendo le prove fotografiche dalla macchinetta digitale dello Ste, (gli altri
essendosi fermati al finto villaggio masai non avevano visto nulla) ed inizia
così tacitamente una gara a chi colleziona più animali feroci.. Intanto 1 –
0 per noi!!